In Europa, l’industria tessile è il 4° settore più inquinante al mondo, dopo cibo, case e mobilità. Il nostro abbigliamento quindi ha un impatto notevole sul nostro ambiente e non possiamo più non chiederci da dove arrivano e come sono prodotti i tessuti dei nostri vestiti. Infatti, al giorno d’oggi, parlare di materie prime, specialmente nel campo della moda, è diventato fondamentale, anche nel grande pubblico. Se fino a qualche tempo fa, maggior parte della gente comune non poneva molta attenzione su questi dettagli, adesso la scelta dei materiali è diventata argomento di conversazione, se non un vero e unico criterio di scelta. Questo cambiamento è stato anche influenzato in modo massiccio dalla grande rivoluzione verde dell’ecologia in modo positivo, ma anche dal greenwashing.

 

Per questo motivo, negli ultimi anni, si è verificata una grande crescita nella quantità e qualità delle materie prime, da un punto di vista ecosostenibile. Grazie al contributo della ricerca scientifica e della divulgazione, sappiamo infatti che tutti i tessuti artificiali e sintetici, che sono stati finora in voga fra le grandi catene del fast fashion, sono composti principalmente da petrolio che con il passare del tempo rilasciano le microplastiche, dannose sia la nostra pelle che per il nostro ambiente (in quanto durante il lavaggio una parte di esse finisce nei cicli d’acqua).

Per fortuna, al giorno d’oggi, abbiamo una vasta scelta di materiali molto più sostenibili, fra cui poter scegliere: dal cotone biologico, alla seta vegana, passando per lino e ortica fino ad arrivare alla celebre canapa tessile. Ognuno di loro di questi tessuti ha numerosi vantaggi, sia durante la produzione degli indumenti, sia nel passare degli anni con il loro uso e consumo. Ma quale fra queste mirabolanti opzioni per la moda sostenibile è il migliore?

Tessuti sostenibili: alla scoperta di un nuovo mondo più verde

 

La rivoluzione verde ha portato alla riscoperta, specialmente per il pubblico più vasto e meno informato al riguardo, tutti i tessuti sostenibili, che erano già ampliamente utilizzati nelle nicchie della moda sostenibile. Negli ultimi anni, è diventato più semplice poter comprare e utilizzare capi di abbigliamento fatti con questo tipo di materiali, ed anche le grandi case di moda, anche low cost, hanno introdotto nella loro collezione diversi abiti di materiali sostenibili o comunque ricalcabili e riciclati. I tessuti più in voga, ma anche più ecosostenibili, dei quali vi parlerò in questo articolo sono i seguenti:

·       Canapa tessile

·       Seta vegana

·       Cotone biologico

·       Lino

·       Ortica

·       Eucalipto

Questi e tanti altri sono i tessuti che fanno parte di questa grande famiglia della moda verde. Essi sono diventati i sostituti ideali per tutti quei tessuti, utilizzati solitamente dalle catene di fast fashion più note, che però sono prodotti artificialmente, con metodi poco trasparenti e soprattutto, nocivi per l’ambiente. Nonostante i grandi benefici che questi tessuti naturali portano all’ambiente, sono tessuti come tutti gli altri: questo significa che hanno pregi e difetti, punti di forza che possono aiutare a elevare la qualità degli indumenti e elementi più complicati, che necessitano più cura per essere gestiti. Ognuno di loro però ha il suo uso, che può adattarsi a un tipo di abito o utilizzo particolare[1].

Canapa: pro e contro di un tessuto antico e pregiato

La canapa è un tessuto antico e pregiato che ha accompagnato l’homo sapiens nel suo sviluppo e nella scoperta anche dei nuovi continenti. Infatti, le vele delle navi, venivano fatte intessuto di canapa, in quanto resistenti all’acqua e all’abrasione da essa creata (ne abbiamo parlato qui).

Dopo un lungo proibizionismo, la canapa sta tornando di moda, sia per il tuo aspetto “setoso” al tatto ma anche e soprattutto per la sua ecosostenibilità. Il tessuto di canapa è molto resistente e versatile, ma anche tantissimi altri benefici, come:

·      Consuma poche risorse primarie per la coltivazione – richiede l’utilizzo di pochissima acqua e terreno, ed ha una resa per ettaro di materie verde molto più alta risetto ad altre culture. Inoltre, la canapa è una pianta che funziona da anti-parassita naturale, perciò non bisogna neanche utilizzare sostanze chimiche dannose per allontanare gli insetti.

·      Super resistente – il tessuto di canapa sativa è molto resistente, grazie alla robustezza delle sue fibre. In questo modo, una maglia di canapa potrà durarti per tantissimo tempo, restando immacolata. Inoltre, anche il lavaggio è sostenibile, in quanto i vestiti in tessuto di canapa non richiedono lavaggi spessi e quando vengono lavati con l’acqua, è sufficiente un lavaggio a temperatura bassa e con poco detergente.

·      Tessuto sano – La canapa tessile possiede tantissimi aspetti benefici per il nostro corpo! È ipoallergenica, traspirante contro odori e sudore, allontana cimici, acari, e tanti altri agenti patogeni esterni.

Allo stesso modo, ci possono essere delle caratteristiche di questo tessuto che sono un po’ difficili da gestire, ovvero:

·      Ruvido, ma morbido con il passare del tempo – A causa della struttura delle fibre e della trama stessa del tessuto, la canapa tessile, soprattutto ai primi tempi, può risultare meno morbida e soffice, rispetto a tanti altri tessuti. Nonostante questo, è solo una questione di tempo! Dopo un po’, il tessuto comincia a allentarsi e diventa molto morbido.

·      Difficile da tingere – Sempre a causa della robustezza delle sue fibre, è un po’ difficile da tingere con colori e tinte artificiali, in quanto il colore non riesce ad arrivare in fondo al tessuto, così da tingere il tessuto fino in fondo. Questo però è un aspetto che non compromette la qualità del tessuto.

Il tessuto di canapa sul telaio antico

Seta non violenta e seta vegana: le alternative animal friendly

La seta, si sa, è il tessuto più morbido e prezioso per eccellenza. Ma pochi sanno invece che la produzione della seta non è tanto “morbida” per le larve della particolare specie di farfalle, il Bombyxmori [2].

Infatti, per rendere la seta più leggera e morbida bloccandone quindi l’ulteriore trasformazione in farfalla che potrebbe compromettere la qualità della seta, i bachi vengono immersi (ancora vivi) in acqua bollente.

Infatti, per non compromettere la qualità della stoffa, i bachi vengono immersi (ancora vivi) in acqua bollente, non permettendo quindi ai bruchi di concludere il loro processo evolutivo diventando farfalle. Questo procedimento si rende necessario al fine di non compromettere la lunghezza dei fili e quindi de facto la loro qualità finale.

Una tecnica di produzione che sta di diventando sempre più diffusa, è la seta non violenta (peace silk), ovvero una seta per la quale produzione al bruco viene lasciata la possibilità di concludere il proprio ciclo di vita [3].

Un’altra tipologia di seta è cosiddetta seta vegana (vegan silk), ovvero una seta che viene prodotta utilizzando, così come anticipa il nome, prodotti esclusivamente naturali, senza danneggiare gli animali, come ad esempio la polpa di legno di pino ed eucalipto [4]. Fra i suoi vantaggi abbiamo:

·      Non violenta – Così come si può comprendere dal nome, questa seta viene ricavata non utilizzando e sfruttando animali, in questo caso i bachi da seta, bensì solo elementi naturali. In questo modo, potremmo creare un nuovo e bellissimo tessuto senza dover avere sulla coscienza la vita di tanti piccoli animali [5].

·      Molto leggera e sana – La seta, anche se vegana, conserva i suoi meravigliosi prodigi! Ad esempio, la seta è un tessuto estremamente morbido, tanto da essere utilizzato per indumenti che sono destinati a persone con pelli sensibili e estremamente irritabili.

Allo stesso momento, neanche la seta vegana è perfetta: infatti,

·      Difficile da lavare – a differenza di tanti altri tessuti e indumenti, i capi in seta vegana sono molto delicati e non possono essere lavati in lavatrice come tutti gli altri. Per questi vestiti, è indicato lavarli a mano con molta cura, utilizzando detergenti adatti che possano essere non troppo aggressivi [6].

Cotone biologico: l’alternativa ecosostenibile

Finalmente, anche il cotone ha una sua alternativa più ecologica: infatti, tantissimi produttori stanno cercando di coltivare cotone biologico, seguendo delle rigide regole e standard che tutelino sia la fertilità dei terrei sia la quantità di solventi sbiancanti. Questa è una buona notizia perché esso possiede tanti lati positivi.

Fiore di cottone

·      Comodità – Il cotone è un tessuto estremamente comodo e morbido da poter utilizzare, il quale non irriterà la tua pelle, anzi ti donerà tantissimo comfort.

·      Facile da gestire – È molto simile per caratteristiche al suo equivalente standard e, per questo motivo, è semplice da utilizzare sia come materia prima, nella produzione di un indumento, sia nella conservazione come prodotto finale (in termini di cura e lavaggio)

Però, anche la versione biologica nasconde dei difetti in sé, come

·      Materie prime – Nonostante gli sforzi per la coltura di un tipo di cotone più biologico, esso rimane il tipo di pianta che richiede una grande quantità di acqua, terreno e altre materie prime [7].Inoltre, la presenza di cotone biologico (o appunto certificato tale) è diventata talmente alta, che non è più credibile.  

Il lino: il materiale ecologico per eccellenza

Il lino può essere considerato come uno dei tessuti più antichi e diffusi, sin dall’epoca degli antichi Greci. Inoltre, il lino porta con sé anche un altro grandissimo titolo: è un materiale completamente sostenibile. Sono tantissime le caratteristiche benefiche del lino

·      Resistente – Anche il lino porta la fama di tessuto molto resistente, che può essere utilizzato per tanti anni, in numerose situazioni diverse, senza essere però rovinato

·      Sano per il corpo – Così come tanti altri tessuti biologici, anche il lino possiede delle qualità che possono rendere sempre più sano il nostro corpo: ad esempio, è termoregolatore e ipoallergenico. In questo modo, una semplice maglia in lino ti terrà fresco e lontano da ogni rischio.

Allo stesso tempo, però, bisogna far attenzione ad alcuni dettagli del lino

·      Effetto disordinato – Purtroppo uno dei difetti del lino è questo, ovvero che sia molto difficile da dover tenere in ordine. Infatti, è un tessuto che può creare delle pieghe molto facilmente e questo può risultare un po’ noioso, specialmente in situazioni più formali [8].

L’ortica: il tessuto ecologico del momento

L’ortica è un tessuto molto ricercato e amato nell’ultimo periodo,  e non è certamente per caso: infatti, l’ortica è una pianta naturale e biodegradabile al 100% che presenta tantissimi pregi, che possono essere utilizzati a proprio favore, nella creazione di vestiti

·       Adatta alla nostra pelle – L’ortica, così come anche altri tessuti ecosostenibili, è una fibra vegetale che possiede tante qualità, le quali la rendono ottimale per la nostra pelle. Grazie alle proprietà urticanti della pianta, esso è ipoallergenico e estremamente resistente ai batteri. Possiede inoltre anche proprietà antistatiche.

·       Il meglio dei due mondi – Con questo tessuto puoi ottenere sia la resistenza della pianta, che porta alla creazione di un tessuto forte e difficilmente rovinabile, sia la grande morbidezza e malleabilità, che solitamente si possono trovare in tessuti come cotone e lino [9].

Nonostante questo, anche l’ortica presenta alcune difficoltà

·      Difficile da coltivare – Purtroppo, l’ortica richiede delle condizioni climatiche e di territorio molto difficili da ottenere, specialmente in Italia. In particolare, la siccità estiva che possiamo trovare in numerose zone dell’Italia medio-orientale peggiora la crescita delle piante di ortica [10].

Eucalipto: un tessuto artificiale ma più sostenibile di altri

Un tessuto naturale che però, per sua produzione, è artificiale, ma a basso impatto ambientale rispetto ai classici tessuti sintetici derivanti dal petrolio.

Una delle migliori scoperte degli ultimi anni, è sicuramente il tessuto di eucalipto, venduto sotto il nome di Tencel Lyocell Eucalyptus [11].  Nonostante non fosse 100% tessuto naturale, eucalipto si è rivelato estremamente importante per la creazione di tessuti, in quanto:

·      Pratico per pelli sensibili – il tessuto di eucalipto, infatti, si dimostra come il più utile per coloro che hanno le pelli più sensibili: è infatti ipoallergenico, morbido e traspirante, ottimale per chi soffre di eczema, rinite allergica o asma.

·      Indossa e via – questi tessuti sono molto pratici e necessitano pochissima cautela per la cura: sono semplicissimi da lavare e non si stropicciano, anche dopo molto tempo.

Sembra tutto troppo bello per essere vero: quali sono i difetti del tessuto di eucalipto?

·      Costo elevato – Purtroppo, la creazione di questi tessuti è ancora in fase di sperimentazione e perfezionamento. Questo significa che produrre questo tipo di tessuti può ancora essere molto costoso. [12]

Ci sono tantissime varietà e caratteristiche diverse che raggruppano tutte insieme i tessuti ecosostenibili. Tutti sono molto richiesti non solo perché sono molto ecosostenibili per la produzione e il consumo di materie prime, ma anche perché possono avere tanti altri lati positivi per i capi d’abbigliamento in sé. Uno di questi, la canapa tessile, presenta le migliori qualità che si possono ottenere con un capo di alta qualità ecosostenibile: viene prodotto con un minimo di consumo di materie prime, è resistente ma di alta qualità. Inoltre, proteggerà la tua pelle da agenti esterni, ma senza risultare pesante o poco traspirante.

Grazie alle ultime scoperte e aggiornamenti riguardo la moda e la tecnologia questo nuovo mondo, è molto più semplice e soprattutto accessibile poter seguire uno stile più ecosostenibile. Infatti, al giorno d’oggi è più semplice produrre e comprare abiti, fatti in uno di questi tessuti, così da poter aiutare gli ingranaggi della rivoluzione verde e contribuire a lasciare intatto il nostro pianeta. Infatti, ormai abbiamo tantissime opzioni, fra tessuti, marche e modelli, da cui poter scegliere, tanto che è quasi impossibile non imbattersene giorno dopo giorno! Di conseguenza, non bisogna fare un grandissimo sforzo per cominciare a fare qualche scelta più saggia riguardante il nostro abbigliamento e affidarci al mondo dello slow fashion e della moda ecosostenibile.

La scelta diventa sempre più ampia e semplice, fra i tantissimi tessuti che sono disponibili sul mercato, ognuno adatto alle preferenze o alle necessità di qualsiasi persona. Sta a te scoprire, solo dopo tante prove, qual è il più adatto per te e per la tua salute.

Referenze e approfondimenti: 

[1] https://www.greenplanetnews.it/tessuti-ecosostenibili-di-che-si-tratta-realmente/

[2] https://www.treccani.it/enciclopedia/seta

[3] https://www.lifegate.it/tutti-pazzi-per-la-seta-vegana

[4] https://www.lifegate.it/tutti-pazzi-per-la-seta-vegana

[5] https://www.ehabitat.it/2019/04/11/seta-buretta/

[6] https://www.lifegate.it/tutti-pazzi-per-la-seta-vegana

[7] https://www.vestilanatura.it/fibre-tessili/naturali/cotone-biologico/

[8] https://www.lifegate.it/lino-produzione-lavorazione-sostenibilita

[9] https://www.maekotessuti.com/fibre-ortica/

[10] https://www.corriere.it/ambiente/12_febbraio_16/ortica-tessuto-pavia_96ffb4d2-5897-11e1-9269-1668ca0418d4.shtml?refresh_ce-cp

[11] https://www.terranuova.it/Chiedi-all-esperto/Eucalipto-l-ecotessuto-per-tutte-le-stagioni

[12] https://www.altramoda.net/it/material/tencel

Foto:

[F1] Surene Palvie, Pexels

[F2] Greenwashing

[F3] Nickolas Nikolic, Unsplash

[F4] Magda Ehlers, Pexels

[F5] Teona Swift, Pexels

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