Nonostante la sua lunga storia ed i suoi molteplici utilizzi, la canapa tessile è stata oggetto di una campagna di stigmatizzazione iniziata dagli Stati Uniti negli anni ’40 ed estesa poi quasi in tutto il mondo. Questa fase di proibizionismo ha provocato la caduta dei livelli di produzione di canapa industriale in quasi tutti i paesi, Europa compresa.
Tuttavia, a partire dagli anni ’90, vi è stato un graduale ritorno della canapa, soprattutto grazie alla sua sostenibilità nella coltivazione ed alle sue proprietà benefiche. Infatti, negli ultimi anni, la fibra della canapa è stata oggetto di un rinnovato interesse che ha portato alla graduale liberalizzazione della sua produzione in diversi paesi, compresala Spagna, che sta preparando tutte le carte per diventare, a tutti gli effetti, uno dei paesi protagonisti di questo settore.
LE RADICI STORICHE DELLA CANAPA TESSILE IN SPAGNA
La canapa tessile ha avuto un peso importante nella storia agro-produttiva spagnola. La sua fibra, lunga e resistente, è stata protagonista in diversi settori raggiungendo l’apice tra il V secolo a.C. e il XIX secolo. Infatti, essendo la fibra di canapa resistente all’umidità, veniva utilizzata in particolar modo dalla marina per la produzione di corde, vele, sacche e tessuti di varia natura.
Nel XVIII secolo, l’utilizzo della canapa tessile aumentò notevolmente, in quanto, oltre la marina, anche i commercianti di vestiti e biancheria da letto iniziarono a vendere la canapa tessile. Le ragioni che spiegano l’aumento della domanda per i prodotti in canapa tessile sono molteplici, ma uno dei principali è sicuramente l’incremento demografico che ha caratterizzato la Spagna in quel periodo. Infatti, anche le autorità nazionali competenti in materia hanno incentivato la coltivazione della canapa. Il coinvolgimento delle autorità sulla canapa tessile non si limitava però soltanto alla produzione di tessuto per la commercializzazione. L’interesse del governo aveva a che vedere con la creazione di una politica portata avanti da Campomanes, un politico ed economista asturiano. Il suo obiettivo era difendere e fomentare l’industria popolare e dispersa come settore agricolo complementare che permettesse all’agricoltore di auto-fornirsi di materia prima senza dovere dipendere dai commercianti che si sarebbero occupati solo di vendere i tessuti finiti. Questa sua politica ha portato anche, in Spagna, come in altri paesi europei, la canapa tessile diventasse un settore economicamente importante. Successivamente, nel XIX secolo, la produzione della canapa poi è stata sostituita dalla iuta, solo per poi entrare definitivamente in crisi con l’entrata in vigore del proibizionismo mondiale. [1]
Per capire a pieno l’importanza che ha avuto la canapa in Spagna durante il XVIII secoli è necessario analizzare la sua espansione nelle diverse regioni del paese.
GALIZIA
Galizia è stata per secoli la zona dove a regnare incontrastata era la produzione agricola della canapa tessile insieme al lino, materia prima che poi veniva manipolata nelle fabbriche presenti nella zona per produrre vestiti, lenzuoli ed accessori. Questo era il modello produttivo, denominato come Industria dispersa da Campomanes, che le autorità governative spagnole volevano estendere su tutto il paese fino ad arrivare alla Catalogna. Per questo motivo sono state essenziali le piantagioni di canapa presenti nella zona di Navia, Pravia, Catalogna, Epila, Borja,Castellon, Xaliva e Villena.
Invece, nel resto della zona cantabrica, tra cui Asturia y Paesi Baschi, la produzione di canapa tessile non ha mai spiccato il volo non riuscendo ad arrivare ai livelli di coltivazioni raggiunti in Galizia, nonostante i vari incentivi. Ad essere molto interessanti sono state proprio le varie strategie di incentivazione messe in pratica in questa regione, nonostante, questi sostegni economici non abbiano dato i frutti sperati. In prima linea c’è stato Don Ramon Xavier de Vial, era un commerciante che prometteva comprare la fibra tessile dell’oro verde dai produttori locali per venderli all’estero. Inoltre, ad incentivare la produzione della canapa è stato anche il conte della Isola Fernandez che offriva un premio di 300 reales al miglior produttore. Nonostante tutto, questi sostegni economici non hanno dato i frutti sperati. La simile sorte è toccata alla conca del Duero dove, varie società economiche offrivano interessanti incentivi per promuovere la coltivazione della canapa e del lino. Tutti questi intenti di favorire la produzione, alla fine, hanno fallito perché il prezzo del grano era aumentato a dismisura portando gli agricoltori a dedicarsi alla semina di questo cereale per il guadagno economico superiore che si poteva ottenere. [1]
I TERRENI FERTILI DELLA SPAGNA – ANDALUSIA
Dall'altro canto, la canapa tessile ha trovato terreno fertile in Andalusia, specialmente nelle zone fertili vicino ai fiumi, come i terreni di Granada che è diventata a fine del XVIII la zona produttiva di canapa tessile più importante. A fomentare questa industria è stato il contratto che la città di Granada ha firmato con la Marina Spagnola nel 1721 che pagava in anticipo gli agricoltori pur di assicurarsi la quantità di canapa necessaria per produrre corde e vele. Questo contratto ha portato all’aumento della superficie destinata alla coltivazione della canapa da fibra passando da 15.300 marjales (equivalenti a circa 800 ettari) a 70.700 marjales (equivalenti a circa 370 ettari) nel 1794. Tuttavia, anche l’epoca dorata della canapa tessile nella zona di Granada era entrata in crisi agli inizi del 1800 causa l’inefficienza del monopolio statale. [1]
Un’altrazona dove la canapa tessile ha trovato terreno fertile è stata Aragon,soprattutto durante gli ultimi decenni del XVIII secolo. A dare un grande impulso a questo tipo di coltivazione è stato il conte Aranda che si è dedicato alla creazione di grandi piantagioni di canapa nei suoi terreni in Epila. [1]
VALENCIA
Anche nella zona di Valencia la canapa è stata una pianta particolarmente apprezzata. Secondo i registri storici, nella zona di Plana, Orihuela e Valencia, si è arrivati a coltivare 200.000 arrobas (equivalenti a circa 2.000 tonnellate), produzione che non era solo commercializzata in Spagna, ma veniva anche esportata in America. Visto il grande interesse dimostrato dai coltivatori, non c’è stato bisogno di incentivare gli agricoltori con dei premi. L’unico intervento fatto dalla Società economica di Valencia, orientato a supportare lo sviluppo della canapa, era stato quello di aiutare con l’acclimatazione delle nuove piante portate dalla Cina. Purtroppo, come anche nelle zone precedentemente presentate, anche nella zona di Valencia la produzione di canapa tessile è andata in declino a partire dal 1865 a causa del calo dei prezzi della pianta e per la competenza della iuta. [1]
La grande quantità di informazioni storiche che si possono ricavare, soffermano l’importanza della canapa tessile per la Spagna, che nel corso dei secoli ha saputo sfruttare i suoi benefici al massimo per creare abiti, biancheria da letto e, soprattutto, corde e vele usate dalla Marina. In ogni caso, così come è accaduto in vari paesi del mondo, le terre destinate a questo tipo di coltivazione hanno pian piano cominciato a diminuire per poi essere abbandonate quasi del tutto con la politica di proibizionismo portata avanti prevalentemente dagli Stati Uniti d’America.
UN’ESPANSIONE SILENZIOSA PER LA CANAPA TESSILE IN SPAGNA
Il principale produttore della canapa tessile in Europa è decisamente la Francia, che, stando agli ultimi dati disponibili, nel2021 ha coltivato 18.000 ettari di canapa industriale, maggiormente per la fibra e seme, seguita dalla Estonia e Germania (6.000 ettari rispettivamente) [2]. La Spagna, invece, ha avuto una produzione pari a 1.000 ettari.
Nonostante questa quantità, se comparata con la produzione europea, non risulta rilevante, è utile sottolineare che, negli ultimi anni, la Spagna sta attraversando un periodo di espansione silenziosa della produzione di canapa industriale. Di fatto, è riuscita ad aumentare di 8 volte il totale della superficie destinata a questo tipo di coltivazione ecosostenibile rispetto al 2016. Un’avanzata che può sembrare lenta, ma che considerata la normativa spagnola alquanto inflessibile in materia, risulta davvero un passo molto importante. Infatti, in Spagna, la produzione della canapa industriale è vigilata dal Fondo Spagnolo della Garanzia Agricola (abbreviato anche come FEGA). [3]
Tuttavia, ci sono delle zone, che si maggiormente si prestano alla coltivazione di questa pianta ecosostenibile. Un importante esempio, in questo senso, è sicuramente la località di Piegalos dov'è nata Cañama del Pas S.L prima impresa Cantabria di canapa industriale che ha rivitalizzato la produzione nella zona. Anche la Catalogna ha segnato un importante aumento nella produzione, passando dai 6 a oltre 300 ettari in meno di 5 anni. [4]
In Galizia, invece, l’azienda Celtic Hemp Deza, coltiva circa 100 ettari di canapa industriale, che poi vengono trasformati dall’impresa Industrias Bio Hemp. [5]
Anche nelle città autonome di Estremadura, Valencia eCastilla-La Mancha la produzione di canapa industriale sta rinascendo. Nelle Canarie, invece, dal 2018 ci sono anche alcuni investimenti stanziati dalla Comunità Europea, volti a sostenere finanziariamente la coltivazione delle canapa industriale. [5]
CALLOSA DE SEGURA: CITTÀ DELLA CANAPA TRA IL PASSATO ED IL PRESENTE
Un'altra località che deve essere menzionata, riguardala città di Callosa de Segura, una località in Alicante, che è storicamentelegata alla produzione della canapa e che ha ricevuto il titolo di Città della canapa perché è da secoli che la sua comunità si dedica alla produzione diquesta fibra naturale, arrivando al giorno d’oggi a essere la principale produttrice nel paese. [5]
È proprio a causa dell’intreccio della storia locale con la canapa che è nata in Callosa de Segura la Scuola del lavoro della canapa, un’offerta culturale della zona che è stata creata con l'obiettivo di insegnare alle persone tutto il processo che sta dietro alla lavorazione deltessuto, partendo dalla coltivazione fino alla produzione del filato e delle corde.
A confermare l’importanza di questa nuova ascesa della canapa industriale in Spagna, è anche la direttrice dell’Agricoltura Elisenda Guillaumes che ha spiegato a El Pais che, negli ultimi anni, le consultazioni sui requisiti legali per la coltivazione della canapa sono aumentate esponenzialmente, dimostrando chiaramente il potenziale che questo settore industriale nascente ha in Spagna. [5]
CANAPA TESSILE IN SPAGNA: SITUAZIONE ATTUALE
Come molte aziende produttrici locali vogliono dimostrare al governo nazionale, la produzione in loco di canapa da destinare al settore tessile ha molto da offrire al paese che di per sé è un terreno propizio per la coltivazione di questa fibra, considerata la sua posizione meridionale, la giusta quantità di ore di luce oltre al sistema d’irrigazione adeguato. Infatti, la coltivazione della canapa industriale, ma in particolare quella per il settore tessile, ha dei benefici notevoli dal punto di vista ambientale.
BENEFICI NELLA COLTIVAZIONE DELLA CANAPA
La canapa è in grado di rigenerare il suolo grazie alla sua naturale capacità di assorbire e trattenere i metalli pesanti mentre, allo stesso tempo, mette in moto un processo di ossigenazione della terra. Inoltre, la canapa è una delle coltivazioni più ecosostenibili che esistono al giorno d’oggi perché non necessità di enormi risorse idriche, come appunto il cotone, o l’uso di pesticidi e diserbanti che inquinano l’ambiente. Questo tipo di coltivazione diventa, quindi, una risposta al cambiamento climatico che giova particolarmente alla Spagna che sarebbe in grado di dare il suo apporto nella battaglia contro il gas serra.
Ma non è di certo finita qui perché la produzione della canapa tessile offre benefici anche dal punto di vista economico e sociale. Infatti, questo tipo di coltivazione permette dare inizio a un processo di diversificazione agricola che dà una mano a riattivare un’economia nazionale che da anni si trova in sofferenza anche grazie al fatto che la fibra ottenuta dalla canapa può essere usata per produrre diversi tipi di prodotti come borse, scarpe, corde, magliette, pantaloni e molto altro ancora.
In fine, è importante sottolineare, che la coltivazione della canapa permette di dare il via a un processo di riattivazione del mercato del lavoro locale. Di fatto, si creano nuovi posti di lavoro, non solo nel settore agricolo, ma anche nelle industrie connesse come quelle che si dedicano alla lavorazione, fabbricazione e perfino commercio dei prodotti tessili creati. [6]
LE PRIME AZIENDE DELLA CANAPA TESSILE IN SPAGNA
L’apertura del governo nazionale alla coltivazione della canapa ha creato delle nuove opportunità anche per il settore tessile. In particolare, due aziende sottoelencate hanno una collezione naturale, etica ed ecosostenibile.
HEMP&LOVE
Una marca che ha deciso che vale la pena scommettere sulla canapa nella produzione di vestiti è Hemp&Love, progetto nato dalla volontà di promuovere il recupero della canapa in Spagna. Da questo sogno in comune dei fondatori Arnay e Joan-Marc è stata creata Hemp&Love che offre prodotti di ottima qualità e vestibilità rispettando sempre i dettami della produzione etica, cosciente e sostenibile.
Nel suo store online è possibile comprare magliette, borse, calzini, berretti, gonne, asciugamani e zaini, un abbigliamento completo, insomma, per chi vuole vestirsi con il massimo rispetto per il pianeta. Infine, per far comprendere ai propri clienti l’importanza dello sviluppo della filiera tessile spagnola, per ogni acquisto Hemp&Love si impegna a dare il proprio contributo piantando 2 metri quadrati di canapa. [7]
HEMPER
Un altro grande esponente spagnolo che utilizza la canapa tessile per la produzione di vestiti è Hemper, un progetto nato con l'obiettivo di offrire soluzioni innovatrice e rigenerative usando a canapa come materia prima sostenibile e rispettosa del medio ambiente. Zaini, borse e capellini sono i principali prodotti offerti da Hemper. La canapa tessile proviene dal Nepal, dove viene lavorata manualmente dai grandi maestri tessitori. I colori e le tinture utilizzate, sono tutte naturali. [8]
Fonti e approfondimenti:
[1] Juan Piqueras, "El fomento de plantas textiles en la Espana ilustrada. Una vision espacial", Cuad. de Georg. 50, 247-262, Valencia, 1991 Link
[2] EIHA, International Conference, June 2023
[3] https://www.agroclm.com/2022/02/01/el-cultivo-del-canamo-industrial-en-auge-en-espana/
[5] https://soferabogados.com/expansion-canamo-espana/
[6] https://www.elconfidencial.com/medioambiente/clima/2022-07-30/canamo-fibras-captura-carbono_3468147/
Foto:
[F1] Foto di Daniel Prado su Unsplash
[F2] Foto di Les Argonautes su Unsplash
[F3] Foto di Michael Fischer from Pexel