In questo periodo storico così delicato è molto importante fare la propria parte e cercare di rivalorizzare, riutilizzare e riciclare un tessuto prima di comprare qualcosa di nuovo. Soprattutto ora che sappiamo quando l’industria tessile e la moda pronta (fast fashion) non sia la migliore amica dell’ambiente. Non si tratta quindi soltanto di un trend, ma di una vera e propria necessità che ci permette di ridurre l’impatto ambientale di vestiti che portiamo ma anche e soprattutto di ridare vita ad un tessuto di ottime qualità, che magari per diversi anni è rimasto chiuso in un baule. Questo è particolarmente vero per il tessuto di canapa, in quanto la sua fibra naturale risulta molto resistente all’usura, ma anche alla muffa ed ai batteri.

La ricerca del tessuto di canapa quest’oggi mi porta in Abruzzo, dove LetteraD con la sua immaginazione e creatività dona una nuova vita ai tessuti dimenticati. Ho avuto l’onore di fare con loro una chiacchierata e vi riporto qui i punti salienti.

HSM: Cara Donatella e Paolina, come nasce il progetto di LetteraD?

D: Lettera D nasce durante il lockdown, ho approfittato del tempo che mi ha messo a disposizione, consentendomi di dedicarmi a un sogno che avevo da anni. Ho così potuto riaggiornare dei lavori che venivano svolti con meticolosità, pazienza e sapienza nel passato, un tempo molto lontano da noi per il rapido cambiamento della società, e presentarli in chiave moderna (quasi ironica), riadattando l’utilizzo di tessuti nobili (cioè naturali) per i tempi odierni.

Alcuni tessuti sono semplicemente troppo belli per rimanere in un cassetto. Hanno un’anima, una storia da raccontare e come tali vanno rivalorizzati.

Con Lettera D rielaboro i tessuti naturali, facendo un’accurata ricerca per reperirli, e puntando l’attenzione sul tessuto di canapa (pura al 100%) per le sue preziose proprietà. Da questi tessuti nascono shopper innovative, che possono essere usate anche come dei contenitori, asciugamani, biancheria per la casa, ma anche oggetti più piccoli, come bustine, sacchetti e tovagliette.

Lavorare con questi tessuti antichi mi ricorda sempre quanto siano importanti il lavoro e la pazienza ma anche come il nostro stile di vita di oggi è cambiato. Oggi è diventato molto facile e intuitivo comprare qualcosa di nuovo piuttosto che rivalorizzare un tessuto già esistente. Inoltre, lavoro molto con il tessuto di canapa, che per me rappresenta una vera e propria sfida, anche personale, perché si tratta di un tessuto ancora poco conosciuto. Come accennato prima, la canapa è una fibra molto resistente e diventa più morbida con l’utilizzo; è traspirante e antimuffa, è ideale anche per le pelli sensibili quindi anche per la pelle dei bambini, in quanto non contiene sostanze tossiche (per approfondire qui).

Lavorare con questi tessuti naturali richiede un approccio ben diverso rispetto alla lavorazione dei tessuti odierni e sintetici.

I tessuti utilizzati maggiormente sono la canapa, il lino e la lana.  

HSM: LetteraD dona una nuova vita ai tessuti che altrimenti rischiano di essere dimenticati. Come avviene la reperibilità dei materiali?

D: Sono partita dal studiare alcune cose che ho ritrovato nel baule della nonna e da lì ho avviato una ricerca accurata, tramite una rete di conoscenze, per reperire dei materiali totalmente naturali e mai utilizzati.

Spesso partecipo anche alle fiere specifiche del settore oppure recupero i tessuti tramite piccole realtà. Il processo creativo è molto interessante, perché i tessuti che recupero hanno un valore storico, che io nella rielaborazione devo in qualche modo mantenere oppure integrare.

Il mio obietto finale quindi è sempre quello di ridare una nuova vita a opere artigianali di valore che altrimenti andrebbero in disuso o totalmente perdute.

HSM: Come avviene invece il processo creativo?

HSM: Si tratta di un processo creativo di upcycling, ovvero ridare una nuova vita ad un tessuto dimenticato?

D: Si tratta certamente di un lavoro che richiede molta pazienza e anche capacità di cambiamento di un'idea di partenza, soprattutto per il tessuto di canapa che è molto diverso dai tessuti moderni e quindi richiede una preparazione lunga e attenta. Sono io quindi che devo un po’ adeguare il mio lavoro di rivalutazione anche al tessuto, oltre che alla trama e i ricami dello stesso.

La nuova vita che viene data al tessuto tramite la mia cucitura spesso è accompagnata da un utilizzo diverso e magari innovativo di un prodotto classico. Un esempio sono le grandi borse di canapa che possono essere utilizzate come dei veri e propri contenitori magari da appendere al muro nella camera dei bambini.

Mi piace quindi ridare, oltre che una nuova vita ad un tessuto dimenticato, anche una modalità di uso innovativa.

Credo infine che le cose buone devono partire da basso, dalle piccole realtà, che cercano di ridare la vita al tessuto di canapa. L'Italia è stata per diversi decenni il secondo produttore del tessuto di canapa e si spera che ci torni l'interesse nel ripristinare la filiera persa.

HSM: Come sono diverse le attività tra di voi, Donatella e Paolina?

D: Io mi occupo di quanto detto prima ovvero reperibilità dei materiali, studio degli stessi e del processo creativo per rielaborarli. Ho un laboratorio in casa.

Paulina invece è una art director che segue la mia creatività e cerca di dare un significato alle mie creazioni attraverso le fotografie. Paulina segue quindi anche tutta la parte del lato visual, quindi sito internet e social media, e mi aiuta a dare un’identità alla mio marchio.

Il nostro obiettivo? Diffondere la conoscenza di questi materiali e della loro ecosostenibilità soprattutto in un momento storico che richiede una particolare attenzione alla salvaguardia del pianeta.

HSM: Per le persone appassionate dei prodotti artigianali che vorrebbero acquistare un nuovo prodotto ma con una storia alle spalle, dove possono trovarvi?

Come primo canale di vendita ci appoggiamo al nostro sito e-commerce ma anche sui social, come appunto il nostro profilo Instagram.

Per la parte fisica invece, abbiamo un’esposizione presso lo studio creativo di Paulina sito nel centro di Pescara (Studio PiBi). Trattandosi però di un settore molto di nicchia per adesso preferiamo usare i canali online. Poi, non appena sarà possibile, abbiamo in programma la partecipazione alle fiere del settore dedicate.

HSM: Grazie mille Donatella e Paolina per avermi fatto scoprire questo lato della canapa tessile e la possibilità di riutilizzarlo e donarli una nuova vita.

D: Grazie a te per il tuo impegno a divulgare tramite il tuo sito e i canali social delle tematiche interessanti che il pubblico merita di scoprire e approfondire.

Foto: 

per gentile concessione di letteraD, copyright letteraD

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