Il mondo della moda è sempre in continua evoluzione e si adatta alle abitudini e ai cambiamenti della società. La moda detta le regole su ciò che indossiamo ogni giorno, influenzando la percezione di noi stessi e la nostra comodità. Per questo motivo, è essenziale tenere il passo con le sue tendenze. La moda però ha dimostrato negli ultimi anni anche l’altra faccia della sua luccicante medaglia, ovvero l’inquinamento che produce. Ne abbiamo parlato nel nostro articolo di “Occhio non vede, cuore non duole”.

Infatti, proprio per questi motivi negli ultimi anni, in questo settore è nato un interesse sempre maggiore per lo slow fashion, un tipo di moda sempre più consapevole del suo impatto verso il mondo che ci circonda. È un cambiamento molto importante, che ci rende più coscienti verso i nostri vestiti. In particolare, è nata una passione verso le fibre naturali e i loro effetti sul vestiario: canapa, cotone, lino e tanti altri. Cotone e canapa, però, sono i preferiti dell’opinione pubblica, per numerosi motivi. Ma quale fra i due è la migliore fibra naturale equali sono i motivi?

Cotone e canapa: storia delle fibre naturali

Nella storia vi è sempre stata una lotta fra cotone e canapa, per indicare quale fra queste due fibre di origine naturale fosse la migliore da utilizzare per la produzione di vestiti, ma fosse allo stesso tempo a basso impatto ambientale e con la possibilità di produzione industriale e meccanizzata. Vi sono tantissimi ambiti da analizzare, tutti con elementi a favore e contro le due fibre. Inoltre, bisogna specificare come sia la canapa che il cotone abbiano dietro alle spalle una lunga storia, durante la quale entrambe le fibre sono cambiate e si sono evolute. Per questo motivo, prima di effettuare un’analisi delle due fibre, bisogna arrivare alla radice della loro storia, così da avere un’idea completa e chiara di entrambe le piante e, di conseguenza, di entrambi i tessuti.

Entrambe le fibre, canapa e cotone hanno origini molto antiche e sono state coltivate dagli uomini sin dagli inizi delle grandi civiltà.

Vi sono, infatti, attestazioni riguardanti l’uso della canapa che risalgono fino a 10.000 anni fa. Questa pianta era una colonna portante di alcune delle più antiche civiltà, fra cui quelle dell’Antica Cina e della Mesopotamia. Lo stelo della pianta di Cannabis Sativa veniva utilizzato per la produzione di carta, tessuti, cordame e tanti altri oggetti di tipo artigianale mentre i suoi fiori venivano utilizzati per la produzione dei medicinali.

Allo stesso tempo, anche il cotone possiede delle radici antichissime: infatti, vi sono fonti storiche che datano i primi utilizzi del cotone presso il 7000 a.C. circa, in particolare presso le civiltà dell’Antico Egitto e dell’Indo. Secondo i ritrovamenti degli storici, esso veniva già utilizzato assiduamente come base di molti tessuti per vestiti. Secoli dopo, durante l’800 d.C. circa, grazie al commercio di alcuni mercanti arabi, il cotone cominciò ad essere esportato, principalmente verso l’Occidente europeo.

Il vero scontro fra le due fibre cominciò secoli dopo, con la scoperta del continente americano e la sua colonizzazione. Infatti, fu lo stesso Cristoforo Colombo a portare in America la coltura della canapa, che divenne entro il 1600 obbligatoria per i coloni nordamericani. Questa fibra veniva utilizzata in diversi modi, dalla produzione di tessuti, cordami, fino a quella di olio. Nello stesso periodo e allo stesso modo, in America cominciarono a estendersi anche le piantagioni di cotone, sostenute anche da una manodopera a basso costo. In particolare, la coltivazione della fibra del cotone aumentò notevolmente con la creazione di una macchina, la sgranatrice di cotone, che rese la lavorazione del cotone molto più celere e efficiente, soppiantando la canapa.

Raccolta di cotone, Unsplash

D’altro canto, la canapa divenne uno strumento molto importante durante le guerre europee nel XIX secolo, in particolar modo durante l’impero di Napoleone Bonaparte. Infatti, egli tentò di stipulare dei trattati con la Russia, così da immobilizzare l’economia inglese. Questo evento non fu possibile, poiché la canapa era un elemento fondamentale nei rapporti fra Russia e Gran Bretagna, fin troppo essenziali per l’economia russa da potervi rinunciare. Da lì, la guerra di Napoleone continuò, fino alla sua sconfitta in Russia.

Un ultimo e pesante contraccolpo, che definì la lotta fra questi due tessuti, avvenne nel XX secolo nel mondo Occidentale. In particolare, in America venne promosso il ‘Marijuana Tax Act, con il quale si bandì la coltivazione e l’esportazione di cannabis e di fibre naturali affini, fra cui la canapa. Da quel momento in poi, la sua coltivazione divenne sempre più rara, lasciando il posto alla sua controparte, il cotone [1].

Raccolta di canapa, Pixalbay

Quale fibra naturale è migliore: cotone vs canapa

È possibile notare la lotta fra canapa e cotone, come miglior fibra da utilizzare, specialmente per la produzione di vestiti. Entrambe le due fibre hanno delle loro caratteristiche particolari che le rendono uniche e che possono essere considerate positive o negative in base all’utilizzo del tessuto. Scopriamo insieme quali possono essere.

La magia del cotone e della produzione di vestiti in fibra di cotone naturale  

Il cotone, come è stato accennato precedentemente, è un tipo di tessuto che ha spopolato negli ultimi secoli. Grazie alla sua grandissima versatilità e la manodopera a basso costo proveniente dall’Ameria, è stata ampiamente utilizzata nella maggior parte del mondo in numerosi modi, fra cui anche la produzione di vestiti. Ecco alcune caratteristiche del cotone [2]:

Spreco di risorse naturali

Il cotone è una fibra naturale, la cui coltivazione purtroppo può essere considerata molto dannosa per l’ambiente. Infatti, il cotone richiede una grandissima quantità di terreno, ma soprattutto consuma un’elevatissima quantità di acqua, pari quasi a 1400 litri per un chilogrammo di cotone. In un momento storico come il presente, in cui le risorse naturali sono sempre più in pericolo, questo dettaglio non può essere tralasciato.

Maggiore inquinamento

La coltivazione di cotone, nonostante sia una fibra naturale, può risultare estremamente inquinante per il nostro ambiente. In particolare, essa richiede una grande quantità di pesticidi, che utilizzano sostanze molto nocivi per la natura e l’uomo. Infatti, si calcola che circa il 25% dei pesticidi in tutto il mondo siano utilizzati solo per la coltivazione di cotone. Perciò i suoi campi hanno un forte impiatto sull’ambiente, in quanto impoveriscono il terreno con la loro semina.

Comodità prima di tutto

Il più grande vantaggio del cotone è la morbidezza. I tessuti fatti in cotone sono noti, infatti, per essere molto comodi e morbidi, senza poter irritare o dar troppo fastidio alla pelle. Bisogna considerare però, che è anche meno resistente, poiché dopo qualche anno e lavaggio, si possano rovinare facilmente.

Tessuto traspirante

Il cotone, essendo una fibra naturale, ha una buona traspirabilità in quanto non trattiene odori forti e sudori. Per questo motivo, i capi fatti di cotone possono essere indossati senza sporcarsi facilmente o attirare cattivi odori, al contrario delle fibre sintetiche. Come ogni fibra naturale, lasciapassare l’aria, allontana l’umidità e sono molto resistenti verso funghi e batteri.

Belli da indossare

Il cotone è un tipo di tessuto molto semplice da gestire: appena lavorato, assume delle colorazioni che tendono sul bianco, avorio o crema. Nonostante ciò, è molto semplice da modificare e colorare a proprio piacimento, e per questo è anche semplice da gestire per la produzione di vestiti. La sua lavorazione però, può risultare anche dannosa al nostro ambiente, specialmente per quanto riguarda l’utilizzo di tinte e coloranti e tinte nocive[2].

Canapa: vantaggi e svantaggi di questo meraviglioso tessuto

Per tantissimi anni, la lavorazione della canapa è stata vista e considerata molto controversa. Infatti, ci sono stati numerosi tentativi, da parte di alcuni governi e associazioni tessili, diportare nuovamente in auge la coltivazione di questa fibra naturale. Negli ultimi tempi la produzione sta aumentando e diverse industrie stanno riscoprendo i molteplici possibilità di utilizzo della canapa.  Ecco alcuni i motivi per cui la canapa sta cominciando a suscitare più interesse:

Semplice da coltivare

Uno dei grandissimi vantaggi della canapa risiede nella sua coltivazione. Infatti, la canapa richiede una quantità di terreno molto piccola per la coltivazione, in quanto è molto propensa alla coltivazione estensiva, grazie al suo stelo sottile; quindi come resa per ettaro è molto più interessante rispetto ad altre fibre naturali. Inoltre, bisogna considerare come la canapa abbia bisogno di pochissima acqua, per poter crescere e fiorire, a differenza di altre piante e fibre naturali. Secondo alcuni studi, richiede soltanto 2,1 litri d’acqua per chilo, una quantità davvero minima rispetto a cotone, che ne richiede da 3-4 volte di più. Infatti, per 1 kg di tessuto finito la canapa richiede dai 2.000-3.000 litri d'acqua rispetto ai 9.000 litri richiesti per produrre la stessa quantità di cotone [3].

Coltivazione naturale

La coltivazione della canapa è molto importante e convenevole, poiché ha anche un bassissimo impatto naturale e provoca poco inquinamento al nostro pianeta. Infatti, la pianta di cannabis, da cui viene estratta la canapa, agisce come un pesticida naturale contro gli insetti, agenti patogeni e acari e, di conseguenza, non richiedono un trattamento specifico antiparassitario. Questo evento porta a un utilizzo minore di agenti nocivi e acidi, che possono attaccare la pianta e il terreno. Infatti, proprio per questo aspetto, la coltivazione della canapa non impoverisce i terreni, ma anzi li prepara per le eventuali coltivazioni future di altre fibre oppure cereali.

Comfort

È risaputo come, al primo contatto, la canapa lavorata possa essere un tessuto un po’ rigido, ma con il passare del tempo esso diventa sempre più morbido e semplice da gestire. Inoltre, il tessuto è anche molto resistente ,quindi può essere utilizzato e lavato per tanto tempo, senza essere rovinato. Infine, essendo una fibra naturale, le fibre presenti nel tessuto di canapa possono essere rigenerate (e quindi ripulite da odori) anche se vengono lasciate al contatto con l’aria per almeno un paio di ore.

Sanità al primo posto

La canapa è un tipo di fibra naturale che può risultare molto comodo e salutare, specialmente in campo di produzione dei vestiti. Essendo una fibra naturale semplice, essa rende possibile il passaggio dell’aria, non trattiene il sudore e odori spiacevoli. Inoltre, la canapa possiede numerose proprietà anti-batteriche, impedendo anche la proliferazione di funghi e batteri. La canapa sativa ha anche delle proprietà che proteggono la nostra pelle dai raggi UV! Per questo è un ottimo tessuto per la produzione di vestiti sani e ottimi [5].

Colori e colori

A differenza di altri tessuti naturali, la canapa può ottenere in modo totalmente naturale tantissimi tipi di colorazione, dal bianco, al verdegrigio e tanti altri, tutto in base al processo di lavorazione o di rimozione delle fibre dal tessuto in sé [4].

Gemelli diversi

I due tessuti per eccellenza, canapa e cotone, hanno tantissimi elementi in comune ma nello stesso tempo anche diversi elementi che li rendono completamente opposti. Certamente, si può affermare come ognuno abbia le proprie preferenze in campo di tessuti e di produzione di vestiti, così come ogni tipo di produzione in sé può avere una certa predilezione per un tessuto o l’altro.

Se il cotone è un tipo di fibra naturale più conosciuta e più semplice a manipolare, allo stesso tempo la canapa è un tipo di fibra che può essere coltivata in un contesto più consapevole, ecologicamente parlando, e possiede numerose qualità, fra cui agenti anti microbici e antibatteriche. Nonostante ciò, negli ultimi anni sta diventando sempre più riconoscibile come la canapa sia un tipo di tessuto più malleabile, sano e ecologicamente consapevole. Specialmente in un periodo come questo, in cui è estremamente necessario avere cura del nostro ambiente, la canapa rappresenta una valida alternativa per il mondo della moda, che non aspetta altro che essere utilizzata.

Referenze e approfondimenti: 

[1] https://www.royalqueenseeds.it/blog-canapa-e-cotone-qual-e-il-tessuto-migliore-n1087

[2] https://www.canapaindustriale.it/2013/08/21/canapa-vs-cotone-la-resa-dei-conti/

[3] Cherrett, N., Barrett, J., Clemett, A.,Chadwick, M. and Chadwick, M. J. (2005). Ecological Footprintand Water Analysis of Cotton, Hemp and Polyester, Stockholm Environment Institute

[4] https://oasidellacanapa.com/vestiti-in-canapa-tessuto-in-canapa/

[5] https://www.royalqueenseeds.it/blog-canapa-e-cotone-qual-e-il-tessuto-migliore-n1087

Foto: 

[F1] Cotton, Rod Long on Unsplash

[F2] Cotton harvest, Karl Wiggers on Unsplash

[F3] Raccolta di canapa, Hanffaser on Pixalbay

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