L’industria della canapa sta crescendo a dismisura in Argentina, come nel resto del Sudamerica. In particolar modo, nel paese n°1 al mondo per esportazione di carne e grano, la produzione e la commercializzazione della pianta di canapa ha cominciato a fiorire da un paio di anni per essere definitivamente messa sotto l’attenzione del settore agricolo nazionale a partire dal 2022, quando venne approvata la legge che legalizza questo tipo di coltivazione.

Di fatto, oggi più che mai l’Argentina si è resa conto che la produzione di canapa può essere molto vantaggiosa in una nazione dove la soia la fa da padrona causando squilibri geo-ambientali non indifferenti.

Alla luce di tutto ciò, e alle potenzialità che la canapa ha da offrire soprattutto nel settore tessile, il Parlamento ha deciso di regolare la coltivazione legale della pianta favorendo l'investimento nel settore.

Visti i nuovi sviluppi che stanno cambiando lo scenario in Argentina e le novità introdotte sia dal punto di vista legislativo che agricolo, ritengo interessante approfondire la rinascita della canapa tessile in Argentina.

La legge cambia e da una possibilità alla canapa ed ai suoi produttori

Come in molte parti del mondo, anche in Argentina la coltivazione della canapa è stata ufficialmente proibita nel 1977 (decreto legge n. 21671) con la spiegazione che la pianta di Cannabis Sativa L. era uno stupefacente da proibire.

Sono passati decadi da quel giorno che ha messo fine alla produzione di questa pianta, tuttavia, ad invertire la situazione ci ha pensato recentemente il Parlamento Argentino. Di fatto, in maggio 2022, dopo un acceso di battito , è stata approvata la legge n. 27699 che legalizza la canapa industriale, permettendo non solo la produzione di cannabis come medicinale palliativo, ma anche la coltivazione di questa fibra per le imprese industriali con un occhio di riguardo per il settore tessile. In particolare, la legge prevende la legalizzazione anche dei sub prodotti che si ottengono durante la lavorazione della pianta.

In ogni caso, ciò che ha stupito di più è stato il fatto che la legge approvata stabilisce un marco regolatore che stimola l'investimento pubblico e privato in modo da favorire la crescita di tutte le piantagioni presenti nel paese non solo per la elaborazione di medicinali contro il dolore ma anche per la fabbricazioni di tessuti in canapa ecologica e sostenibile.

Foto di Vinicius Garcias Andrade, Pexels

Canapa in Argentina: facciamo due conti

Con la promulgazione della legge ciò che si vuole ottenere è sviluppare un florido mercato che arrivi ai US$500 milioni creando allo stesso tempo almeno 10 mila posti di lavoro in una nazione dove la crisi economica flagella da anni.

È anche per questo che la legge ha permesso la creazione di piantagioni per la produzione di canapa sia per uso medicinale che per uso industriale, quindi anche di tessuti. Tra questi, troviamo l’azienda statale Cannava situata nella provincia di Jujuy che produrrà 80.000 piante su 35 ettari di terreno, diventando, forse la piantagione più grande e soprattutto legale in Latino America [1].

La canapa è un tipo di pianta rustica per cui offre ampi margini di adattamento agro climatico che fa dell’Argentina un territorio agro-ecologico perfetto per la produzione di canapa tessile. Sotto questo punto di vista, c’è da sottolineare che sono molte le zone dove questa pianta può essere coltivata in modo idoneo.

Come è stato sottolineato dal Governo Argentino nell’informativa sulla canapa presentato dalla Segreteria di Agricoltura e Pesca, molte zone del paese sono naturalmente predisposte per la coltivazione della pianta tenendo in considerazione sia i requisiti fototermici ma anche idrici che questo tipo di coltivazione richiede.

Analizzando la mappa presentata, risulta lampante che provincie come Buenos Aires, La Pampa, San Luis, Cordoba, Santa Fe, Entre Rios e Corrientes sono zone propizie per la canapa, piantagioni che, se vengono create, potrebbero dare una mano al medio ambiente che sta soffrendo per i numeri pesticidi ed erbicidi usati per la produzione della soia.

Campo di canapa industriale

Cosa ha da offrire Argentina alla canapa tessile

Detto tutto ciò, c’è da chiedersi quali sono i vantaggi argentini in materia di canapa tessile. A rispondere a domanda ci ha pensato un gruppo di docenti dell’Università Nazionale José C. Paz con il loro osservatorio sulla Cannabis Sativa L. In particolare, Argentina ha un notevole vantaggio dal punto di vista dei costi di produzione primaria, considerata l'elevata produttività del settore agricolo nazionale. A questo vantaggio storico che il paese offre, si aggiunge l’enorme struttura tecnologica agricola che si ha a disposizione per lavorare questa pianta e produrre il materiale necessario per la elaborazione del tessuto di canapa [2].

Sotto questo punto di vista c’è da dire che Argentina è riconosciuta mondialmente per avere a portata di mano tutti i macchinari di cui si ha bisogno per lavorare le coltivazioni, oltre a disporre di manodopera altamente specializzata in materia. A tutto ciò si devono aggiungere che le costanti ricerche scientifiche e industriali portate avanti da organismi pubblici e privati che potrebbero portare alla creazione di nuovi macchinari e tecniche per la coltivazione e fabbricazione di tessuti in canapa che rivoluzionerebbe questo mercato in futuro.

Foto di Teona Swift, Pexels

Industria tessile della canapa: gli esempi argentini

Arrivati a questo punto, è interessante presentare alcune aziende pioniere della canapa tessile in Argentina.

Stay True Organic apre il cammino

Un'azienda che sicuramente in prima linea sta lavorando sulla canapa tessile e sulla coltivazione biodinamica è Stay True Organic che, in collaborazione con altri imprenditori, ha iniziato un progetto in terra argentina per la produzione d'indumenti utilizzando come materia prima la fibra di canapa importata dall’India, sotto forma di fili in Argentina per dare inizio all’elaborazione di asciugamani, pannolini, magliette e persino vestiti per i più piccoli ma non solo.

Infatti, questa industria tessile argentina produce il tessile che viene richiesto da diversi produttori per ottenere altri tipi di prodotti come zaini, borse e sacchetti.

Da questo progetto è nata la fabbrica “Iteva” che s’incarica della lavorazione dei fili per ottenere 50 rotoli di tela di canapa da distribuire a circa 30 produttori [3].

Volga Studio: tra tradizione e innovazione

Ad aprire i battenti è anche Volga Studio, una marca di vestitiche produce articoli principalmente con la fibra naturale della canapa e,occasionalmente, con il cotone organico. Alla ricerca della sostenibilità intutte le sue forme, Volga Studio non solo utilizza fibre che siano totalmentebiodegradabili e amiche dell’ambiente come la canapa, ma ricorre anche all’usodi tessuti come il cuoio di origine vegetale ecologico che vengono lavorati inmodo artigianale incorporando solo tinte naturali.

Aderendo ai principi del slow fashion che cerca disperatamente diridurre l’inquinamento portato avanti dalla macchina consumista del fastfashion, Volga Studio in Argentina produce borse, zaini e sacchetti in canapaecologica di edizione limitata.

John Foos scommette sulla canapa

Questa fibra naturale non solo è ottima per la produzione di magliette, borse e sacchetti. Se filata bene è ideale anche per creare delle scarpe di qualità premium. È ciò che ha fatto la ben nota marca argentina di calzature che, nel 2020, ha lanciato una collezione di scarpe fabbricate solo con la canapa. Questo prodotto è stato pensato per i clienti che ci tengono e si prendono cura dell'ambiente.

Da allora, si producono tra 4000 e 5000 paia di scarpe al mese, modelli di un solo colore utilizzando la fibra comprata da un produttore locale per poi essere filata ed elaborata in un’altra azienda locale [4].

Infine, un dato curioso sulla storia della canapa in Argentina

Prima di chiudere questo articolo, vorrei farvi conoscere un piccolo dato curioso. Uno dei primi promotori della coltivazione e dell’uso della canapa in Argentina è stato il generale Manuel Belgrano, di origini italiane, che già dai primi anni del 1800 credeva fermamente in questa pianta sia come medicina che come tessuto dalla qualità interessanti [5]. Grazie a lui, infatti, la produzione di canapa in Argentina è cresciuta in modo esponenziale fino agli anni '70, quando molte aziende, tra le quali anche le rinomate Linera Bonaerense e Algodonera Flandria de Julio Steverlynck, sono state costrette a dire addio alla canapa tessile (il divieto imposto dalla legge).

Sicuramente, dopo la liberalizzazione del settore avvenuta nel 2022, le prospettive future per la canapa tessile in Argentina sono più che propizie. Anche se è vero che di strada da percorrere ce n'è ancora molta, già da adesso si vedono sviluppi interessanti per i tessuti in canapa in Argentina. Tutti gli ingranaggi messi in moto fanno presagire la creazione, in futuro, di un mercato florido per la canapa tessile in questo paese che apre le sue porte all’innovazione.

Foto: 

[F1]: Photo by Angelica Reyes, Unsplash

Referenze e approfondimenti:

[1] http://comunidadtextil.com/wpnews/2022/05/argentina-aprobo-la-ley-del-canamo-industrial-y-el-sector-textil-preve-un-gran-desarrollo/

[2] https://observatoriocannabis.unpaz.edu.ar/

[3] https://www.industriacannabis.com.ar/es/elaboran-rollos-de-canamo-para-producir-indumentaria/

[4] https://www.johnfoos.com/, https://pe.fashionnetwork.com/news/John-foos-lanzara-zapatillas-de-fibra-de-canamo

[5] https://www.treccani.it/enciclopedia/manuel-belgrano/

© Riproduzione riservata