Canapa e lino, coltivate e utilizzate dagli uomini fin dai tempi antichi, sono le due fibre più sostenibili del mondo. Versatili, resistenti ed ecologiche, entrambe le piante sono, oggigiorno, soggette a un nuovo processo di rivalorizzazione. Molti consumatori sono diventati più attenti all’aspetto della sostenibilità e sono alla ricerca di tessuti naturali. Anche se canapa e lino sono molto simili a vista, presentano tuttavia delle importanti differenze. Infatti, ognuna ha le proprie caratteristiche e applicazioni che le rendono uniche.  In questo articolo, analizzeremo le principali differenze di queste due fibre.

I principali fattori distinguono la coltivazione della canapa dal lino

Spesso confuse perla loro somiglianza, la canapa e il lino sono due piante naturali che hanno molto da offrire. Tuttavia, per potere sfruttare al meglio le loro proprietà è essenziale conoscere quali sono le differenze principali tra le due coltivazioni, distinzioni che finiscono per influenzare il modo in cui devono essere coltivate e utilizzare dall’industria tessile.

Mae Mu, Unsplash

1.   Erbicidi

Iniziamo la comparazione analizzando l’uso degli erbicidi. La canapa, grazie alla sua capacità di resistenza alle malattie e alle sue proprietà di ombreggiatura, non ha bisogno di erbicidi né fertilizzanti per essere coltivata e ottenere una buona rendita. È per questo motivo che la pianta dell’oro di verde è stata soprannominata come la coltura per eccellenza dell’agricoltura biologica.

Al contrario, il lino per sopravvivere e produrre fibre necessità l’uso di erbicidi che proteggano le colture dalle erbacce infestanti visto la sua scarsa capacità di ombreggiatura. In ogni caso, si deve sottolineare che la quantità di trattamenti erbicidi usati nelle piantagioni di lino sono molto inferiori rispetto a quelli utilizzanti con il cotone.

2.   Pesticidi

Una delle principali differenze tra le due piante ha a che vedere con il fatto che la canapa tessile cresce bene senza il bisogno di usare prodotti chimici. Infatti, c’è da sottolineare che si tratta di una pianta che non viene attaccata spesso dai parassiti. Questo significa che di per sé, la canapa non richiede l’uso di pesticidi e fungicidi, per essere coltivata e offrire una buona resa.

Nella pratica, come è stato sottolineato da M. Carus e S Piotrowski (2011) in Italia, Regno Unito e Germania, non vengono usati pesticidi. Fino ad adesso solo in Francia si applica un trattamento pesticida ogni 8 anni per prevenire la propagazione del coleottero della canapa [1].

Per quanto riguarda il lino, c’è da dire che si tratta di una pianta che richiede l’uso minimo di pesticidi. Alcuni degli insetti che possono colpire la pianta sono le altiche ei tripidi. Ad ogni modo, come sottolinea Giampiero Maracchi (2007) è bene tenere presente che il lino ha bisogno di una quantità di pesticidi cinque volte inferiore al cotone.

3.   Rendimento della fibra

Lato rendimento della fibra, la canapa offre una resa di fibra superiore al lino. Secondo i dati ottenuti dagli ultimi raccolti, la canapa offre una resa di fibra media di220 a 365 kg mentre il lino raggiunge una media di 150-210 kg sulla stessa quantità di terra.

Lo studio scientifico portato avanti da Marie Grégoire (2021) ha dimostrato che la canapa è una fonte di fibra tessile di elevata prestazione, ovvero con un livello di produttività superiore. Il suo potenziale produttivo di fibre lunghe per ettaro è maggiore rispetto a quello del lino arrivando a una notevole differenza del 20% in più [2].

4.   Effetto sul terreno – Fitorimedio

Un ulteriore aspetto che bisogna analizzare nella comparazione tra lino e canapa è sicuramente l’effetto della fibra sul terreno. Gli agricoltori esperti nel settore evidenziano che la canapa è molto indicata per la coltura a rotazione. Molto spesso, infatti, viene coltivata l’anno prima alla raccolta del lino perché preparala terra lasciandola libera da erbacce, nematodi e funghi, arricchendola, invece, dei nutrienti di cui ha bisogno.

Non deve stupire, allora, che i produttori considerino la canapa come la pianta che fa bene al suolo: non solo la arieggia ma aiuta anche a produrre il terriccio necessario per rendere più forti altri tipi di piante. Dopo la sua coltivazione, il terreno è completamente libero da erbacce infestanti oltre ad essere in ottime condizioni grazie alla bonifica del terriccio. A confermare tutto ciò è lo studio di Bócsa e Karus (1998) che evidenzia che la canapa ha permesso di incrementare la resa del grano fino a un 20% in più.

Inoltre, le radici della  canapa scendono in profondità, proteggendo la terra dal deflusso e garantendo maggiori livelli di stabilità. Tutto ciò è merito delle radici ramificate fittonante della canapa, conformate da una radice principale che può arrivare fino a 2.5 metri e radici secondari lunghe 60-80 centimetri.

In definitiva, la canapa rigenera il terreno su cui viene coltivata migliorando la sua produttività fino a un 40% rispetto al lino che, invece, ha un impatto negativo sulla terra considerando il suo maggior fabbisogno di suolo. Inoltre, visto chela crescita del lino richiede di lunghe rotazioni, la sua coltivazione sullo stesso terreno può essere effettuata solo una volta ogni 6-7 anni. In caso, contrario, si corre il rischio di impoverire il suolo e dare il via libera alla proliferazione di malattie.

In ogni caso, risulta interessante sottolineare che sia la canapa che il lino sono piante capaci di bonificare i terreni inquinati da metalli pesanti, tramite la fitorimediazione.

5.   Fabbisogno di suolo

Dal punto di vista del fabbisogno del suolo ancora una volta la canapa stupisce. Infatti, come è stato rivelato da diversi studi scientifici, la pianta non esaurisce il terreno come accade con il lino, per cui il suo fabbisogno è più basso se comparato a quello di altre coltivazioni. Questo fatto molto interessante spiega il perché la canapa possa essere coltivata durante varie stagioni consecutive senza causare un impatto negativo sulla terra.

Come è stato dimostrato da Bacci (2007) il lino e la canapa hanno bisogno di 100 KG/ha diazoto. Tuttavia la differenza nel fabbisogno si osserva nella quantità di fosforo e Potassio. Se da un lato, il lino per crescere necessita di 70 kg/ha di fosforo e potassio, la canapa non ha bisogno di questi nutrienti. Risulta evidente, allora, che le due piante hanno fabbisogno nutritivi diversi.

Nonostante la canapa sia effettivamente meno bisognosa di sostanze proveniente dalla terra, non si deve dimenticare che il lino ha esigenze nutritive molto inferiori rispetto ad altre piante come il cotone o il grano. Tutto ciò porta a che si debbano utilizzare meno diserbanti e trattamenti antiparassitari.

6.   Fertilizzante

A differenza del lino, la canapa viene spesso e volentieri inserita nello schema di rotazione di coltura del lino perché non ha bisogno di fertilizzanti e pesticidi.  La canapa inoltre, aiuta anche a combattere la proliferazione di erbe infestanti.

Infatti, si deve sottolineare che la canapa è rustica e questo le permette di crescere su diversi tipi di terreni senza essere suscettibile a malattie. Il lino, invece, è una pianta più delicata ed è per questo che ha bisogno di uso di fertilizzanti per essere coltivata.

7.   Fertilizzante organico

Per quanto riguarda l’utilizzo di fertilizzanti organici, la canapa reagisce molto bene. Grazie all’applicazione di questi tipi di fertilizzanti che rilasciano lentamente i nutrienti nella terra, la pianta è in grado di assorbirli nel modo più efficiente. Tra i fertilizzanti organici più consigliati troviamo il compost ricco di nutrienti, fertilizzanti animali (letame, guano ecc.) e minerali.

Teona Swift, Pexels

8.   Biomassa

Come abbiamo accennato prima, la canapa garantisce una resa di fibra superiore rispetto al lino. Questo si traduce in un’elevata biomassa per convertire la piatta incombustibile sotto forma di alcool. E’ importante dire anche la canapa cresce molto più alta del lino, in media dai 2 ai 4 metri in base alla latitudine dove viene coltivata, mentre il lino raggiunge l’altezza massima di 1,20 metri.  

Como evidenziato da Höppner e Menge-Hartmann, (2007) la canapa ha una resa di biomassa di 8-14tonnellate/ha mentre, in media, il lino è in grado di produrre 5-7 tonnellate di biomassa. Questo significa che, comparando entrambe le coltivazioni, la canapa permette di produrre maggiori quantità di fibre lunghe di qualità superiore.

9.   Consumo di acqua

Se compariamo il fabbisogno di acqua, ciò che stupisce è il fatto che, sia la canapa che il lino non hanno bisogno di grandi impianti di irrigazione come accade con il cotone. Come ha affermato Pierluigi Fusco Girard, amministratore delegato del Linificioe Canapificio Nazionale, se si sostituiscono 150 000 ettari di coltivazioni di lino in Francia con il cotone, nel giro di un anno aumenterebbe il fabbisogno di acqua di 100 milioni di litri, ovvero il fabbisogno di una ragione come la Calabria. [2]

Questi dati spiazzanti fanno capire il perché è assolutamente imperativo trasformare il modo in cui ci vestiamo e usiamo i tessuti, promuovendo la produzione di canapa e lino da destinare a questo settore.

10. Esigenze climatiche

L’ultima differenza tra il lino e la canapa di cui ti vogliamo parlare nell’articolo di oggi ha a che vedere con l’esigenza climatica. Dal suo canto, la canapa è una delle piante naturali più versatili che esistono in natura. Grazie alla sua capacità di adattazione, può essere piantata e coltivata in zone caratterizzate da diversi tipi di clima.

Come sottolineato da Lisa Zampollo (2022), la canapa può crescere a 1000 metri s.l.m in Piemonte, ma anche nel sud Italia ad altitudini più basse, senza risentirne né ridurre la propria resa di fibra. Detto questo, in ogni caso, è bene sapere che il clima più favorevole per la canapa è il caldo e umido caratteristico delle regioni temperate che favoriscono la produzione di grandi masse organiche.

Invece, per coltivare il lino è necessario localizzare dei terreni dove il clima sia mite e umido in modo tale da garantire un buon livello di macerazione. Questo non deve per forza accadere con la canapa, la cui pianta rustica si adatta al clima della zona di coltivazione. Infine, è possibile fare anche una coltivazione della canapa invernale, destinata soprattutto per l’uso della fibra, dove la pianta non raggiunge i 4 metri di altezza e la resa per l’ettaro è minore, ma tuttavia la qualità ottenuta per il settore tessile risulta interessante.

Fonti ed approfondimenti: 

[1] Piotrowski S., Carus M., Ecological benefits of hemp and flax cultivation and products, 2011Link

[2] Gregoire M. et al, Comparing flax and hemp fibres yield and mechanical properties after scutching/hackling processing, Industrial Crops and Products, Volume 172, 15 November 2021, 114045, Link

[3] https://www.vestilanatura.it/canapa-e-lino-a-confronto/

[4] https://lampoon.it/articolo/25/04/2022/lino-canapa/

[5] https://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/Varie/File/Mario_Rosato/manuale-coltivazione-lavorazione-lino-ramie-kenaf.pdf

[6] Zampollo L., Valutazione sulla sosteniblità nella produzione dei semi di canapa, 2022 Link

 

Foto:

[1] Steva Hemp, Foto di Luca Guadagnini

[2]