Oggi la mia ricerca delle eccellenze in canapa tessile mi porta nel cuore della Sicilia, da Lucia, che dopo un intenso periodo di ricerca & sviluppo pochi mesi fa ha lanciato la sua prima collezione di intimo in tessuto di canapa. Ma non in un tessuto classico di canapa, ma di un tessuto morbido, tessuto in Italia. Si tratta di uno speciale tessuto chiamato, proprio per la sua morbidezza, il burro di canapa®

Siete curiosi di scoprire come ha fatto? Leggete sotto la nostra intervista. 

HSM: Il burro di canapa® e LuciDuci.

HSM: In queste due parole sento la morbidezza e la dolcezza e sono curiosa di sapere cosa nasce prima: il burro di canapa® oppure LuciDuci? 

LD: Dopo una carriera a Londra nell’ambito automotive, dove ho avuto la possibilità disviluppare le mie capacità di product specialist, ho deciso di ritornare in Sicilia e reinventare il mio percorso, idealmente creando un mio prodotto. I miei genitori gestiscono con successo da molti anni un laboratorio di abbigliamento di lavoro e quindi in casa abbiamo già a disposizione tutti i macchinari per la produzione di un abbigliamento specifico. 

Appassionata quindi dalla produzione di abbigliamento, inizio innanzitutto a studiare i materiali ed i tessuti presenti nel mercato. In questo studio, scopro il tessuto di canapa (finalmente ritornato nell’utilizzo dopo diversi anni di proibizionismo) e ne rimango da subito affascinata per le sue molteplici proprietà: antibatterico, traspirante, ipoallergico, molto durevole ed ecosostenibile. Comprendo da subito che un tessuto del genere potrebbe essere impiegato nell’abbigliamento intimo. 

Ma dall'idea al tessuto il percorso è arduo: in Italia la filiera del tessuto di canapa non è ancora stata ripristinata e dopo essermi rivolta a diversi fornitori italiani ed esteri mi rendo conto che la qualità che trovo non va bene per l'abbigliamento intimo: troppo grezzo, troppo duro, troppo difficile da lavorare.

Trovo anche canapa e cotone, ma per me non va bene, perché io vorrei fare l’intimo in 100% tessuto di canapa. 

HSM: A te serve quindi un tessuto di canapa nuovo, che sia nello stesso tempo delicato e morbido per le parti intime. 

LD: Corretto. La mia associazione a supporto di fashion brand mi porta quindi all’associazione REN Collective dove scopro, con grande piacere, che non sono l'unica ad avere bisogno di tessere un filato di canapa con queste caratteristiche particolari. Dopo una ricerca approfondita, assieme ad alcune aziende creiamo un gruppo di acquisto con il quale decidiamo di acquistare il filato e farlo tessere in Italia. Scegliamo il cosiddetto “burro di canapa®”, il tessuto di canapa più morbido per eccellenza, ovvero un jersey con la tessitura a filo, 96% canapa e 4% elastan.  

Si tratta quindi di un tessuto lavorato in Italia (anche se il filato purtroppo non proviene direttamente dall'Italia). Questo tessuto quindi risulta perfetto per la creazione dell’abbigliamento intimo e quindi lo impiego per creare mutande e T-shirt di canapa sia per l’uomo che per la donna. 

Nasce così il marchio LuciDuci – dove “duci” sta per dolce in dialetto siciliano, e “Luci” riprende il mio nome. 

HSM: Quanto importante è creare network con altre aziende del settore? Soprattutto nel settore della canapa tessile, che ora sta riprendendola sua filiera?

LD: Come accennato, prima di filare un tessuto apposta per noi, ho cercato un tessuto che potesse essere adatto per la produzione di un abbigliamento intimo, ma non l’ho trovato. 

Tramite il network offerto in particolar modo dall'associazione REN collective, ho conosciuto diverse aziende che avevano il mio stesso problema, ovvero avevano bisogno di un tessuto specifico per la creazione di abbigliamento in canapa. Come spesso accade, anche in questo caso “l’unione fa forza” e quindi creando un gruppo di acquisto abbiamo avuto la possibilità di acquistare a un prezzo più contenuto e tessere il filo direttamente.

Inoltre, per il marchio LuciDuci l’aspetto circolare è molto importante. Infatti anche i pezzi rimanenti del tessuto verranno utilizzati per la creazione di accessori in canapa (più informazioni saranno disponibili a breve!). Per il packaging invece utilizzo gli scarti che rimangono dalla creazione dell’abbigliamento di lavoro – sono bellissimi ed incolori diversi e danno un aspetto ancora più particolare ed artigianale all'intimo di LuciDuci. Nasce cosi la LuciDuci BAG, che permette di riutilizzare il nostro packaging diverse volte!

Come produzione in termini di confezionamento, mi appoggio ad un’azienda di Emilia Romagna ed una in Lombardia. Quindi si tratta di un prodotto slow fashion completamente made in Italy, dal tessuto al confezionamento. 

HSM: Io non vedo l´ora di provare una delle tue T-shirt da donna ed anche le mutandine!

HSM: Dove possono trovarti i tuoi clienti? 

LD: Ci sono diversi canali di vendita, in primis il nostro sito internet LuciDuci,ma anche molto tramite social, come Instagram e Facebook.

Ho da poco avviato anche la collaborazione con Ecofashion.it e Whataeco.it (entrambi online) e ho anche un posto fisico dove rivendo direttamente ovvero Wellbi (in Friuli), ho anche due punti di ritiro prodotto, in modo da abbattere l’impatto di CO2,ovvero uno in Cesena ed uno a Palermo nel negozio di famiglia. E’ una cosa molto comoda – si ordina direttamente online e poi ritira sul posto. 

Infine, vi segnalo che sarò sicuramente presente a Gambettola (Provincia di Emilia Romagna) nelle giornate di venerdì26 e sabato 27 novembre per il Canapa Street Festival. In questa occasione potete toccare con la mano la morbidezza del burro di canapa! 

HSM: Spero che durante il Canapa Street Festival avremo anche noi l’occasione di conoscerci di persona. Intanto grazie mille Lucia per avermi fatto scoprire anche questo lato dolce e morbido della canapa tessile. 

Foto: Copyright LuciDuci
© Riproduzione riservata